Costellazione della Carina
Citazione tratta da “Le Metamorfosi” di Ovidio – XV vv. 337/339
La nave Argo dovette temere le Simplegadi, agitate dallo scontrarsi dei frangenti:
ora sono lì immobili e fanno da barriera ai venti.
Citazione tratta da “I Fenomeni ed i Pronostici” di Arato – vv. 518/534
…Di fronte alla coda
del grande Cane, si trascina innanzi
Argo: da poppa, chè non tien la rotta
come dovrebbe, bensì va all'indietro,
rivoltata, così come d'altronde
fanno le navi quando i marinai
voltan la poppa e a riva si dirigono:
subito tutti spingono la nave,
che retrocede e va a toccar la sponda.
È proprio in questo modo, per la poppa,
che si trascina innanzi Argo, la nave
di Giasone. Da prua fin presso all'albero
è piena d'ombra ed è priva di stelle,
ma per il resto è bene illuminata.
Il timone, calato fuori bordo,
giace sotto le zampe posteriori
del Cane, il quale cammina davanti.
Citazione tratta da “Le Argonautiche” di Apollonio Rodio – IV, 123/126
Per un sentiero al sacro bosco giunsero
cercando la grande quercia dov'era il vello,
simile a nuvola che rosseggia
sotto i raggi infiammati del nascente sole.
Citazione tratta da “Le Argonautiche” di Apollonio Rodio – IV, 167/178
Come una fanciulla sulla veste riceve
la luce della Luna che splende
sul tetto della stanza, e il cuore è lieto
dell'incantevole lume, così godeva
il figlio di Esone, levando il vello fra le mani;
sopra le bionde guance e sulla fronte
al baleno del vello venne un rossore, come di fiamma.
Grande come la pelle di una giovenca di un anno o di un cervo,
quello che i cacciatori chiamano cerbiatto,
così era il Vello, tutto d'oro e coperto
di bioccoli, pesante; e mentre Giasone avanzava
la terra ne rifletteva passo su passo la luce.
Citazione tratta da “Biblioteca” di Apollodoro – I, 9
Appena lo vide, Pelia ricordò il responso del dio, si avvicinò a Giasone e gli chiese: «Se tu avessi il potere, e ti venisse rivelato da un oracolo che uno dei cittadini ti ucciderà, tu cosa faresti?». E allora, forse a casaccio, o forse ispirato da Era (irata contro Pelia per la sua mancanza di venerazione nei suoi confronti, e che già meditava vendetta per mano di Medea), Giasone così rispose: «Io lo manderei alla ricerca del Vello d'oro». A queste parole, subito Pelia gli ordinò di andare a cercarlo. Il Vello d'oro si trovava nella Colchide, appeso a una quercia nel bosco sacro di Ares, e il custode era un drago che non dormiva mai.
Per questa missione, Giasone chiamò ad aiutarlo Argo, figlio di Frisso; e questi, su ispirazione di Atena, fece una nave a cinquanta ordini di remi, che dal nome del suo costruttore venne chiamata Argo.
Citazione tratta da “Miti” di Igino – 14
Questa fu la nave Argo, che poi Minerva trasferì in cielo presso il circolo siderale perché era stata lei a costruirla; fu la prima nave che mai solcasse le acque.
Tra le stelle appare a partire dal timone sino alle vele; l'aspetto e la forma di questa costellazione sono descritti da Cicerone nei “Fenomeni” in questi versi:
ed ecco che Argo scivola presso la coda del Cane
protendendo la poppa lucente
non come le altre navi che in mare avanzano di prua
solcando con i loro rostri i campi di Nettuno
ma come quando attraccando in porti sicuri
i naviganti fanno virare la nave con una grande ancora
e traggono sulla spiaggia molto desiderata la poppa,
così l'antica Argo naviga nel cielo all'indietro
e protendendo il timone dall'aerea poppa
sfiora le zampe del luminoso Cane.
Questa nave ha quattro stelle sulla poppa, cinque sul remo-timone di destra e quattro su quello sinistro, tutte simili tra loro. In totale, tredici.
Citazione tratta da “Astronomia” di Igino – II, 37 (trad. Angela Maria Zavaglia)
Secondo alcuni, la si è chiamata in greco Argo a causa della sua rapidità; secondo altri, perché Argo ne fu l'inventore. Fu la prima nave su mare, secondo molti racconti, ed è soprattutto per questa ragione che fu raffigurata nelle stelle. Secondo Pindaro, questa nave fu costruita in una città della Magnesia chiamata Demetriade. Secondo Callimaco, lo fu sullo stesso territorio, vicino al tempio di Apollo Azio che edificarono, si pensa, gli Argonauti alla loro partenza, in un luogo chiamato Pagaso, perché la nave Argo, si dice, lì fu assemblata, ciò che si dice in greco p ? g a s a i . Secondo l'indicazione di Omero, questo stesso luogo è sul territorio di Tessaglia; secondo Eschilo ed alcuni, Minerva riunì là del legname dotato della parola. Tuttavia non si vede nel cielo l'immagine in totalità, ma solamente la sezione che va dalla poppa all'albero, per mostrare agli uomini che devono evitare il panico anche se la loro nave si spezza.